— ANPI Colle Val d'Elsa

0. La patria è lontana

Abbiamo cominciato a girare Memorias cinque anni fa, in occasione della celebrazione degli ultimi reduci delle Brigate Internazionali a Barcellona. La storia che volevamo raccontare era quella di tre antifascisti colligiani che, in tempi e modi diversi, avevano partecipato alla guerra civile spagnola: Leo Franci, Orazio Marchi e Giordano Bruno Giachi. Oggi siamo più vicini all’arrivo; ma, tutto sommato, non così vicini. Manca ancora l’ultimo miglio, quel che resta da percorrere affinché queste tre brevi biografie riescano ad emergere nel mezzo di un flusso che, col tempo, è cresciuto oltre misura, ha preso direzioni impreviste e invaso territori molto diversi da quelli di partenza. In effetti, il titolo già prevedeva tutto: memorias, al plurale, come somma delle tre memorie individuali e di quella, anche più problematica e meno tangibile, storica collettiva; mai, come in questo caso, tanto conflittuale, spezzata, misconosciuta. La Spagna, oggi, vive in una specie di equivoco politico-temporale: non a caso si dice che la transizione dal franchismo alla democrazia sia stata fatta sacrificando il tema della memoria storica: non è propriamente un dettaglio, per una nazione che convive con la presenza di circa duemila fosse comuni di militanti antifascisti e con le centinaia di tonnellate di marmo e ferro che compongono il Valle de los Caidos, mausoleo del dittatore Francisco Franco e del capo della Falange Spagnola José Antonio Primo de Rivera.

Tutta questa roba, insomma, è ancora sul tavolo; noi stiamo solamente provando a dargli forma organica. Cinque anni di elaborazione, per quanto discontinua, vogliono dire parecchio materiale: decine di ore di interviste e di girato in esterni; materiale raccolto in archivio in Spagna, in Italia, negli istituti storici, nei centri di documentazione, nei circoli ricreativi e anche semplicemente per la strada.
In tutto questo tempo, siamo riusciti a dare qualche piccolo segno di vita: così sono nate le sessioni di Fragmentos, tappe di avvicinamento a Memorias in cui si mischiavano, in ardimentosi esperimenti live,  immagini, suoni e associazioni tematiche. Fragmentos, se non sbaglio, è andato in scena tre volte; non ce ne sarà una quarta fin quando anche Memorias non sarà uscito. Conviene combattere, come si dice, su di un fronte solo. A battaglia finita, magari torneremo a festeggiare dal vivo.

Girare Memorias ha voluto dire entrare in contatto con qualche decina di persone: le maggior parte di grande sensibilità, molti di grande valore morale, come i familiari delle vittime del franchismo e, soprattutto, i reduci delle Brigate Internazionali, primi a scontrarsi contro il fascismo internazionale e a segnare, con il loro esempio, un precedente storico di inaudito coraggio.
(Poi c’è stato anche qualche incontro abietto -  i fascisti lo sono sempre – ma ne parleremo in  altri momenti, sempre che ne valga la pena)

Per quanto riguarda lo stato dell’arte, siamo a questo: un’ultima intervista, forse due, e potremmo finire riprese e montaggio; stiamo scrivendo la traccia per la voce narrante e scaldando la strumentazione per la colonna sonora. Inauguriamo il diario di bordo anche perché vi vorremmo aggiornare periodicamente sullo sviluppo dei lavori. Se tutto va bene, i mesi dell’anno che restano da  scontare potrebbero portare positive sorprese.
E intanto questo era il numero zero.
Alla prossima.

 F.

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[colonna sonora]
Ernst Busch – “‪Die Thälmann Kolonne”/Inno della Brigata Thälmann ‬

 

Die Heimat ist weit, doch wir sind bereit.
Wir kämpfen und siegen, für dich: Freiheit!

La patria è lontana, però noi siamo pronti lo stesso
Noi lottiamo e vinciamo. Per te: Libertà!

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