— ANPI Colle Val d'Elsa

Riceviamo, pubblichiamo e condividiamo il comunicato firmato dal Presidente Provinciale dell’A.N.P.I. di Siena Vittorio Meoni, pubblicato in seguito del gravissimo fatto accaduto alla  Caserma “Bandini” di Siena dove una trentina di Parà in divisa hanno intonato un coro di chiaro stampo fascista. Ci permettiamo, inoltre, di aggiungere una breve nota: come Sezione locale dell’A.N.P.I. non possiamo certo dirci sorpresi per l’accaduto visto che la Folgore da sempre viene considerata vicina a certe indegne posizioni politiche a noi avverse e da noi combattute e contrastate. Siamo allo stesso tempo preoccupati e indignati per il fatto che i componenti di un esercito che dovrebbe difendere la Costituzione nata dalla Resistenza si ritrovino invece al centro della cronaca locale e nazionale a causa di queste nostalgie vergognose. Infine, cogliamo l’occasione per riflettere e magari far riflettere le autorità locali sul senso del picchetto d’onore (onore?) della Folgore che il 28 di marzo di ogni anno è presente a Montemaggio in occasione delle celebrazioni ufficiali a memoria dell’eccidio. Troviamo a questo punto fuori luogo e preoccupante la presenza di tale picchetto e cercheremo di leggere a fondo i protocolli della celebrazione per far sì che in futuro i parà della Folgore possano essere esonerati dal salire a Montemaggio e prendere parte a un momento così importante per la nostra comunità.

L’A.N.P.I. di Siena esprime grande preoccupazione e sdegno per un fatto gravissimo pubblicato su YOU TUBE e ripreso da alcuni giornali e dalle TV locali. Si tratta di un coro che canta “Bandiere rosse per pulirsi il culo” di chiaro stampo fascista di mussoliniana memoria, che viene intonato da una trentina di Parà in divisa nel piazzale interno della Caserma “Bandini” di Siena, sede della Folgore. Il testo cantato, con pause con tanto di saluto fascista, come emerge dal filmato su YOU TUBE è il seguente: ” bandiere rosse per pulirsi il culo”; “botte in quantità”; “bombe a mano e carezze di pugnal” e si conclude con il saluto “a noi”. Un fatto dunque estremamente grave, specie mentre tutte le Istituzioni e tanti cittadini sono impegnati a celebrare il 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione dei nostri territori e del paese dal nazifascismo. Ma ancora più grave perchè messo in atto da militari in divisa all’interno di una caserma dove peraltro, il 13 marzo 1944 furono fucilati dai fascisti quattro giovani partigiani che ogni anno vengono ricordati con una Manifestazione che vede impegnata l’A.N.P.I., le pubbliche Istituzioni locali ed il Comando stesso della Caserma, con tanto di picchetto d’onore. Si ha notizia, infatti, che le autorità militari (Folgore ed Esercito), preoccupate per l’accaduto, hanno aperto un’inchiesta interna. L’A.N.P.I. esprime ferma condanna per l’accaduto, chiede una maggiore vigilanza perchè fatti del genere non abbiano a ripetersi, ed intanto chiede al Comando di Brigata, provvedimenti disciplinari esemplari per quanti vi hanno partecipato. L’A.N.P.I. chiede, inoltre, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni ed al Ministro della Difesa una più concreta vigilanza perchè ogni tentativo di revanscismo di tipo fascista e nazista venga stroncato nel nascere, specie quando si manifesta nelle forze armate.

Il Presidente Prov.le A.N.P.I. SIENA

Ecco i “nostri bravi ragazzi” in tutto il loro splendore

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Brigata Boscaglia 2014

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Signor Presidente,

negli ultimi tempi la nostra associazione è stata impegnata in numerose iniziative. Commemoriamo quest’anno il 70° anniversario dell’eccidio fascista di Montemaggio, in provincia di Siena, e la liberazione della nostra città, Colle Val d’Elsa. Appena qualche giorno fa, nel corso di una bella iniziativa, abbiamo tributato un doveroso riconoscimento ai partigiani colligiani che hanno combattuto in Italia e all’estero. E’ per questo che scriviamo in ritardo su una questione che è rimbalzata sui media nei giorni scorsi. 

Abbiamo appreso infatti delle parole di encomio da Lei rivolte a Giorgio Almirante, in occasione di un’iniziativa organizzata in suo onore. Nel messaggio Lei definiva Giorgio Almirante “espressione di una generazione di leader che hanno saputo confrontarsi mantenendo un reciproco rispetto a dimostrazione di un superiore senso dello Stato”.

Ci domandiamo, tuttavia, quando questo “superiore senso dello Stato”, di cui Lei parla, si sia palesato. 

Forse nel 1938, quando firmò il Manifesto della Razza e divenne collaboratore dell’infame rivista “La difesa della Razza”? O allo scoccare dell’8 settembre, quando scelse di schierarsi con la Repubblica sociale? O quando forse ne divenne capo di gabinetto al Ministero della Cultura Popolare? O ancora quando, da tenente di brigata nera, coordinò azioni antipartigiane in Piemonte e in Toscana? Magari proprio il 17 maggio 1944, data in cui nel grossetano fu pubblicato un manifesto a sua firma che diceva:

“Alle ore 24 del 25 Maggio scade il termine stabilito per la presentazione ai posti militari e di Polizia Italiani e Tedeschi, degli sbandati ed appartenenti a bande. [...] Tutti coloro che non si saranno presentati saranno considerati fuori legge e passati per le armi mediante fucilazione nella schiena. Vi preghiamo curare immediatamente affinché testo venga affisso in tutti i Comuni vostra Provincia.” 

O forse si riferiva agli anni del dopoguerra. Diverse, anche in questo caso le testimonianze del suo “superiore senso dello Stato”: c’è, per esempio, l’Almirante in posa sorridente con i bastonatori fascisti all’università La Sapienza; l’Almirante fiancheggiatore di esponenti del terrorismo nero; l’Almirante sostenitore delle dittature neofasciste in Europa e in America latina; l’Almirante che incitava i giovani neofascisti “allo scontro frontale con i comunisti” e alla guerra civile perché tutti i mezzi “sono giustificati per combattere i comunisti”. Ci fermiamo qui, l’elenco sarebbe lungo.

Quest’anno, come Le dicevamo all’inizio della lettera, ricordiamo e commemoriamo molte cose. Il 20 luglio saremo sulle montagne delle Carline, per celebrare i partigiani della XXIII Brigata Garibaldi “Guido Boscaglia” che operò anche nelle zone in cui il manifesto firmato da Almirante fu affisso. Forse, nell’occasione, ci soffermeremo anche a riflettere sulle parole di encomio che il Presidente della Repubblica nata dalla Resistenza ha rivolto ad un collaborazionista del regime nazifascista (“un servo dei nazisti”, come sentenziò con perfetta sintesi l’Unità quarant’anni fa, quando il manifesto venne ritrovato) ed espressione, nel dopoguerra, delle peggiori pulsioni neofasciste. Al momento, a dire il vero, prevalgono vergogna e preoccupazione.

Direttivo ANPI
sez. Colle di Val d’Elsa

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Trovate qui sotto alcuni scatti dalla celebrazione della Liberazione di Colle Val d’Elsa. Abbiamo deciso di ricordare questo giorno insieme a coloro che, 70 anni fa, scelsero di lottare contro il nazifascismo:

Vasco Brocchi

Albis Donati

Vittorio Meoni

Auro Morelli

Amleto Salvestrini

Corrado Tempini

Partigiani colligiani che, in Italia e all’estero, scelsero la via delle montagne per riscattare la dignità della propria gente. Non serve dire molto: siamo onorati di aver condiviso questa occasione con loro e aver avuto il privilegio di poterli ringraziare in pubblico, come ANPI e come comunità.

Grazie ai tanti che sono venuti!

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A una settimana dal festival, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla prima edizione di Montemaggio 2014. A breve, come promesso, pubblicheremo i nomi di coloro che ci hanno sostenuto attraverso il progetto di crowdfunding o con altre sottoscrizioni volontarie. Intanto un primo momento di restituzione: qui sotto trovate tutti gli interventi dell’iniziativa Antifascismo, Memoria, Costituzione. Incontro tra nuove Resistenze che si è tenuta il 1 giugno a Casa Giubileo. Per chi c’era (ed erano tanti: grazie!) e per chi non è potuto esserci.
Buon ascolto e buona Resistenza!

 

Francesco Corsi – ANPI Valdelsa

Vittorio Meoni – partigiano

ANPI Arezzo

Andrea Borgna – Acqua Bene Comune

Fabio Pucci

Giulio Sica – Libera

Pardo Fornaciari

Roberto Bragiola – Emergency

Alessandro Santoro – Comunità delle Piagge

Monica e Giovanni – I Disertori

Fabrizio Cherubini – Zona Altamente Partigiana

Elena Guidieri – Radio CoRa

Aldo Montalti – Radio Maremma Rossa

Angela Bindi

ANPI Volterra

ANPI Sarzana

Pietro Clemente

 

 

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MONTEMAGGIO

28 marzo 1944 – 28 marzo 2014

IN MEMORIA

*

Angiolo Bartalini
Piero Bartalini
Emilio Berrettini
Enzo Busini
Giovanni Cappelletti
Virgilio Ciuffi
Franco Corsinovi
Dino Furiesi
Giovanni Galli
Aladino Giannini
Ezio Grassini
Elio Lapini
Livio Levanti
Livio Livini
Fulco Martinucci
Ennio Nencini
Orvino Orlandini
Luigi Vannetti
Onelio Volpini

*

Domenica 30 marzo, a partire dalle 15, si commemoreranno
i 19 partigiani trucidati dai fascisti su Montemaggio.

Qui, potete scaricare il programma dell’iniziativa a cui, come sempre,
vi invitiamo calorosamente a prendere parte.

Il Settantesimo dell’eccidio porterà anche altri momenti di riflessione, incontro, celebrazione. 
Ve ne parleremo a breve, sperando di trovarvi in tanti sul fronte della Memoria e della rivendicazione dei valori della Resistenza.

A domenica.

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10:30
Saluti delle Autorità

11:00
Consegna della pergamene alle famiglie delle vittime

12:00
Partenza del corteo per la  deposizione delle corone al Monumento ai Caduti in Piazza Arnolfo

12:30
Inaugurazione della targa a ricordo delle vittime in via dell’Agio, luogo simbolo della strage

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Pete Seeger

Pete Seeger (1919 – 2014)

Il senso politico della sua opera stava nella profonda fiducia, cosi’ profondamente americana e cosi’ intrinsecamente classista, in quella comunita’ di lavoratori, operai, contadini e gente comune che ha inventato la musica popolare e che costituisce la vera speranza di un futuro mattino dopo queste notti di tenebra
(Sandro Portelli, Il Manifesto, 29 gennaio 2014)

A 94 anni se ne è andato Pete Seeger, cantastorie di lavoro e memoria, amico e compagno di strada di Woodie Guthrie. Dalla Spagna repubblicana alle miniere statunitensi, il suo canto è stato un monumento alla resistenza e alla dignità umana. Lo vogliamo ricordare con la sua interpretazione di “Joe Hill” dedicata ad un sindacalista americano (e, anche lui, cantastorie) ucciso sulla sedia elettrica per crimini mai commessi.

 

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Seguendo questo link potete leggere un ricordo di Nelson Rolihlahla Mandela (18.7.1918-6.12.2013) scritto da Gennaro Carotenuto

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“I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler”

Silvio Berlusconi, anni 77, Roma, 2014

*

“Camminavamo senza sapere dove stavamo andando: vidi del fuoco che ardeva in una grande buca dove buttavano bambini piccoli che erano stati strappati alle loro madri.
Li gettavano tra le fiamme vivi. Poi le SS rompevano con il calcio dei fucili i crani dei cadaveri e li facevano a pezzi come polli.
Quando vidi le fiamme pensai di essere morta, di essere finita all’inferno, che quelli fossero fantasmi.
Ero piccola, confusa, ma non piansi”

Vera Kriegel, anni 6, Auschwitz, 1944

 

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